Ho conosciuto penso senza timore di essere smentito uno dei pù volenterosi e talentuosi giovani chef
Prime esperienze
diplomato al De filippi di Arona nel 2006, ha subito trovato stage in ottimi ristoranti, dapprima tradizionali come l’hotel Cristallo di Macugnaga, alle cucine del prestigioso Regina Palace di stresa, via poi al Soriso2 stelle Michelin come per approdare come sous chef del Pascia 1 stella Michelin, stellato vegano, tutte cucine importanti dove ha sperimentato la vera arte della cucina innovativa che poi ha consolidato e crescerà ancora in numerose realtà piemontesi e valdostane
il suo percorso professionale
diventa presto chef capo partita del Sapor di Vino di Revislate, poi chef di Assenzio a Invorio, dove gestisce in totale autonomia senza vincoli creativi in prima persona la cucina, tutto creato con alimenti rigorosamente stagionali, di grande qualità e del territorio e crea il suo menù, con tecniche innovative come la sferificazione, la cucina molecolare, cotture sous vide interagendo anche in sala con la clientela, dove viene notato e presto diventa lo chef del ristorante dell’hotel Nobili di Chisinau, in Moldavia, poi alla Vela a Veadbek ,in danimarca e dopo una breve sosta al Verbanodell’Isola Pescatori di Stresa, al Toscanini sempre sull’isola Pescatori e all’hotel Golden Palace di Torino si trasferisce in valle d’Aosta per consolidarsi chef all’Hotel Staedel Soussun di Ayas, poi chef della Brasserie del Breithorn di Ayas, poi all’essentiel da Andreone di Ayas, da dove nel 2018 diventa executive chef dell’hotel relais des glaceur spa resort di ayas, dove tutt’ora opera con grandi successi e soddisfazione.
l’incontro
Ho Conosciuto Marco che era molto giovane, in un ristorante di Invorio ma subito avevo adocchiato quella luce negli occhi che vuole sempre superarsi e andare oltre oltre che un grandissimo chef è un eccellente pasticciere e la sua pasta fresca ha pochi eguali
la sua cucina
L’esperienza trascorsa in grandi ristoranti lo porta a ricercare sempre nuova sperimentazione e nuove combinazioni, e sa unire ai sapori della tradizione quel concetto di contemporaneità che rende ogni piatto una sorpresa di sapori, consistenze e aspetto visivo personalmente per ogni piatto disegna e studia la mise en place , come un vero artista, un architetto dell’impiattamento, nulla può essere lasciato al caso, rigore, studio meticoloso, estetica sa perfettamente che una portata prima deve essere mangiata con gli occhi , accosta sapientemente arie schiume e spugne di colore e aromi dolci e salati interessantissimi, ottime le sue paste ripiene, gli accostamenti con spezie decise e marginature e affumicature come il the di Lapsang e il profumatissimo pepe di Sichuan, e l’uso di consistenze esteticamente sorprendenti
rivedremo presto questo giovane chef di appena poco più trent’anni in qualche destinazione stellata all’estero dove sarà apprezzato e saprà portare degnamente il tricolore, sicuramente il suo spirito di continua evoluzione non è destinato a fermarsi qui

















